Palazzo Scotti fu edificato come residenza dell’omonima nobile famiglia di Treviso. E’ nel 1700 che uno degli eredi degli Scotti, Ottavio, abile architetto rappresentante del classicismo veneto nonché autore di diverse opere a Treviso (come le chiese di Santo Stefano e Santa Croce dei Battuti ed altre anche fuori città come la cattedrale di Ceneda presso Vittorio Veneto che progettò a metà del 1700), su proprio progetto ristruttura e riorganizza le vecchie residenze di famiglia, di origini medioevali, in un palazzotto la cui facciata principale, rimasta incompiuta, dà su via Sant’Andrea. Palazzo Scotti, nel corso della storia di Treviso, fu alloggio del comando del XIV corpo d’armata durante l’ultima guerra, fu quindi sede dell’archivio Comunale, dell’Istituto Tecnico provinciale “Riccati” e poi dell’APT (Azienda di Promozione Turistica) ed ora di uffici del Comune. All’interno del Palazzo, il Conte Ottavio aveva realizzato una sala d’armi, una pinacoteca ed una raccolta di reperti archeologici che, con l’estinguersi della famiglia, andarono perduti. Palazzo Scotti si salvò fortunosamente dal bombardamento del 7 aprile 1944 subendo tuttavia la perdita di un’ala e del cortile che ha lasciato il posto a Via Toniolo.
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