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Denominazione File :
F 1013
Titolo attribuito :
Nervesa della Battaglia, rovine del chiostro dell'abbazia alla fine della guerra 1915-1918.
Titolo serie/ sottoserie :
Luogo della ripresa :
Data della ripresa :
Autore fotografia :
Altro autore :
Indicazioni sul soggetto :
Nervesa della Battaglia, rovine del chiostro dell'abbazia alla fine della guerra 1915-1918.
Col titolo di S. Eustachio fu fondata circa l'anno 1050 da Rambaldo 111 di Collalto e da Gisla sua madre presso il loro antico castello di Nervesa, e data ai monaci Benedettini sotto la protezione della Santa Sede. Ebbe privilegi dai pontefici Alessandro II (1062), Callisto II (1123), Innocenzo II (1135), Eugenio III (1148) e da Alessandro III (1177). Indipendente dai Vescovi di Treviso, ebbe giurisdizione quasi ordinaria sulle chiese e persone ad essa soggette. Spettava però al Vescovo di Treviso l'ordinazione dei monaci e dei chierici del monastero. Ben trentacinque chiese nella bolla di Papa Gregorio IX sono nominate come soggette a codesta Abbazia, che nel 1531 con bolla del 23 maggio, a richiesta dei conti di Collalto, Leone X ridusse in Prepositura commendatizia con diritto al più anziano dei conti di Collalto di nominare il Preposito, assegnandole inoltre il titolo di Collegiata, con mensa capitolare, sigillo proprio e altre prerogative proprie delle Collegiate insigni. I Canonici erano cinque. Al Preposito poi furono lasciati gli stessi privilegi e onori, che prima aveva l'Abbate, cioè mitra, guanti, sandali, pastorale, e il diritto d'impartire al popolo la benedizione solenne e di concedere quaranta giorni d'indulgenza. Nel 1810 il governo italico tolse il potere ecclesiastico al Preposito Vinciguerra Vll della famiglia Collalto. Nel 1846 il Preposito e la famiglia Collalto rinunziarono anche al diritto di presentazione dei parroci.

La chiesa in stile romanico a tre navate, fu fabbricata nel secolo III, ma nella vicenda dei secoli variamente modificata; il portale però e la facciata furono i meglio conservati; un antico affresco sopra il timpano della porta rappresentava Gesù Cristo risorto. Il tetto della crociera era formato a cupola sopra la quale si ergeva una modesta torre campanaria, accanto alla chiesa che era stata
consacrata nel 1532 da Vincenzo dei Massari, Vescovo di Milopotamo in Candia, sorgeva il piccolo chiostro, sostenuto da sedici colonne, opera in stile archiacuto con capitelli di varia foggia, del secolo XIV. Sopra di esso, anche negli ultimi tempi, s'innalzava l'abitazione dei Prepositi con loggette da cui si godeva un bellissimo panorama. Mons. Giovanni Della Casa, nunzio del Pontefice presso la Repubblica di Venezia, passò qualche tempo in questo delizioso soggiorno.

Definizione oggetto+spec :
Formato :
Materia e tecnica :
Stato conservazione+spec :
Voci generiche :
N.Imm. Fondo :
1013
N. Inv. Fondo :
884.01
Collocaz. Fondo-Scat. :
4
N.Imm. Archivio FAST :
1691
Fondo :
Giuseppe Fini
data acquisiz. Fondo :
27/09/1989
Note/Bibliografia :
Dimensione immagine:11x8 cm.
Longhin, Andrea Giacinto, vescovo."Le chiese della mia diocesi martoriate", Venezia: Istituto Veneto di Arti Grafiche, 1919. (Bibliografia di riferimento).

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