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Denominazione File :
COM 55
Titolo attribuito :
Giovanni Comisso a Zero Branco
Titolo proprio :
Giovanni Comisso a Zero Branco
Luogo della ripresa :
Autore fotografia :
Indicazioni sul soggetto :
Giovanni Comisso in piedi in mezzo ad un prato nella sua casa di Zero Branco.

Giovanni Comisso (Treviso, 1895-1969). Fece diverse esperienze: fu commerciante, mercante d'arte, libraio, avvocato. Fu anche e soprattutto uno scrittore: racconti, libri di ricordi, corrispondenza giornalistica, reportage, esperienze che lo collocano come una figura di primo piano nella letteratura italiana del '900.
Iscrizioni :
Definizione oggetto+spec :
Formato :
Materia e tecnica :
Stato conservazione+spec :
Voci generiche :
N.Imm. Fondo :
55
N. Inv. Fondo :
55
Collocaz. Fondo-Scat. :
1
N.Imm. Archivio FAST :
11590
Fondo :
Giovanni Comisso
data acquisiz. Fondo :
15/06/2000
Note/Bibliografia :
Giovanni Comisso è nato a Treviso il 3 ottobre 1895. Dopo aver concluso gli studi classici a Treviso, si arruola come volontario nella Prima Guerra Mondiale e nel 1919-20 partecipa all’impresa di Fiume al seguito di Gabriele D'Annunzio. Tornato a Treviso, si iscrive prima all'Università di Padova, per poi passare a quella di Genova. Lasciata anche Genova, si laurea successivamente in legge all'Università di Siena. Dopo una brevissima pratica come avvocato, attratto dall'arte e dalla letteratura decide di abbandonare tale carriera per dedicarsi a diversi mestieri. Libraio a Milano e commerciante d’arte a Parigi, ebbe un lungo sodalizio con il pittore De Pisis e con lo scultore Arturo Martini. Affermato scrittore e giornalista, ha viaggiato in Italia e all’estero come inviato speciale, raccogliendo in volume le sue esperienze: quelle parigine in Questa è Parigi, quelle dell’estremo oriente in Cina-Giappone, Donne gentili, Amori d’oriente, quelle italiane in Un italiano errante per l’Italia, La Favorita, La Sicilia; quelle dei vari paesi europei in Viaggi felici, Approdo in Grecia. Ha collaborato alle riviste “Solaria”, “L’Italiano”; al settimanale “ Il Mondo” e ai quotidiani “Corriere della Sera”, “Il Giorno” e “ Il Gazzettino”. Nel 1932, con i guadagni delle corrispondenze dall’Oriente, acquistò una casa in campagna a Zero Branco. Vi trascorse lunghi periodi. Nel 1944, perduta per un bombardamento aereo la casa di Treviso, vendette la casa di campagna per acquistarne una nuova in città. Ha vinto il premio Bagutta 1928 per Gente di mare; il Viareggio 1952 per Capricci italiani; lo Strega 1955 per Un gatto attraversa la strada; il Puccini-Senigallia 1967 con Viaggi felici. È morto a Treviso il 21 Gennaio 1969.

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