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Vicenza, Palazzo Leoni Montanari, "Loggia d'Ercole", Contrà Santa Corona.
Il palazzo venne costruito, per volontà di Bernardino Montanari e dal nipote di questi Giovanni Leoni a partire dal 1682-1684; nel 1686 era già innalzata la "loggia d'Ercole" e l'edificio risultava completato anche nella facciata rivolta verso Santa Corona.
Estintisi i Leoni Montanari, acquistava il palazzo Girolamo Egidio di Velo; alienato dagli eredi agli Anselmi nel 1834, esso passava nel 1869 ai Milan Massari e da questi alla Banca Cattolica del Veneto (1908). Il complesso è stato oggetto di radicali interventi a cavallo del 1980. Attuale proprietà di Banca Intesa, ospita una cospicua raccolta di opere d'arte e una ricchissima collezione di icone russe, la più importante dell'Europa occidentale.
Per quanto riguarda la paternità dell'edificio, in assenza di documenti, si pensa ad un primo nucleo (1678-1684), su Contrà Apolloni, da imputarsi a Carlo Borella. Per quanto riguarda, invece, il più vivace e "barocco" settore verso Santa Corona studi recenti hanno individuato, quale autore, la figura di Giuseppe Marchi, milanese di Oria, iscritto alla fraglia vicentina dal 1675 (precedentemente si credeva che il progetto fosse del Longhena così come confermano anche dalle annotazioni manoscritte sul verso della fotografia qui schedata).
Dal 1679-1680 al primo Settecento lavorano nel palazzo scultori e stuccatori lombardi cui si associano Angelo Marinali, Luodovico Dorigny creando il più importante complesso decorativo della Vicenza "barocca". Seguono Giovanni Miglioranza (1824-1829 ca.) e altri artisti neoclassici.
La foto qui schedata documenta in particolare la Loggia d'Ercole, collocata sul lato ovest del cortile, così chiamata dal gruppo di Ercole che uccide il drago Latone collocato nella nicchia al primo piano e tradizionalmente attribuito ad Orazio Marinali ma, più probabilmente, di Andrea Paraca. Le ringhiera di gusto neoclassico è da riferirsi a Giovanni Miglioranza.
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