Jean Dubuffet, pittore contemporaneo francese, a Venezia per una mostra mentre firma autografi. Jean Dubuffet (1901 Le Havre - Parigi 1985) nel 1918 si trasferisce a Parigi per studiare all'Académie Julian e diventare pittore. Dubuffet è attratto dalla produzione dei popoli primitivi, dai graffiti tracciati sui muri, dalle immagini spontanee e naturali dei bambini e dei malati di mente. Si tratta di un vasto repertorio, per il quale, a partire dal 1945, conia l'espressione "Art Brut" e che in seguito analizzerà meglio nei suoi scritti e nei "Cahiers de l'Art Brut". Nel periodo bellico Dubuffet si interessa a quella che chiama "peinture de la vie moderne". Nel 1947 fonda la Compagnie de l'Art Brut con Paulhan, Drouin e Breton. Tra il 1949 e il 1960 si dedica a vari cicli di opere: Paysages Grotesque (1949-50), Corps de Dames e Sols et Terrains (1950-52), Assemblages e Texturologies (1953-1959). I Phenomènes (1958-1962) e le Matériologies (1959-1960) si aprono all'impiego di materiali diversissimi. Al 1968 risale un altro testo basilare per la comprensione della sua opera: "Asphyxiante culture". L'ultimo ciclo pittorico di Dubuffet è quello dei Non Lieux (1978-1985).
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