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Denominazione File :
BOR 1046
Titolo attribuito :
Ritratto dell'attrice Eleonora Rossi Drago
Titolo proprio :
Eleonora brillante e sofisticata
Data della ripresa :
Indicazioni sul soggetto :
Eleonora Rossi Drago, nome d'arte dell'attrice cinematografica italiana Palmina Omiccioli in Rossi (Quinto, Genova, 1925). Lavorò dapprima come indossatrice e disegnatrice di modelli, per poi partecipare nel 1947 al concorso di Miss Italia. Purtroppo non poté gareggiare in quanto sposata e madre di una figlia. Debuttò sul grande schermo con una piccola parte ne "I pirati di Capri" (1949), ma ottenne il primo successo solamente due anni dopo, quando il regista Luigi Comencini le diede l’opportunità di essere la protagonista di "Persiane chiuse" (1951). L’attrice si affermò grazie alla sua recitazione intensa ed elegante. Dopo numerose apparizioni in modesti film sentimentali, rivelò le sue notevoli doti drammatiche nel film di Antonioni "Le amiche" (1955), tratto da un romanzo di Cesare Pavese. A metà degli anni ’50, sotto la guida di Luchino Visconti, si cimentò col teatro in "Zio Vanja" di Cechov. Nel 1959 ottenne ampi consensi per la sua interpretazione di Liliana in "Un maledetto imbroglio" (1959) di Pietro Germi, la signora gentile e senza figli che trascorre la sua breve vita circondata da bambole, malinconie e tradimenti. Il film, ispirato al celeberrimo romanzo di Carlo Emilio Gadda "Quer pasticciaccio brutto de Via Merulana", ottenne un successo grandissimo. Nello stesso anno recita anche in "Estate violenta" (Valerio Zurlini, 1959), per il quale si aggiudicò il Nastro d’argento. Dopo aver accompagnato Nino Manfredi nel sua prima parte da protagonista ("L’impiegato", 1959, di Gianni Puccini), negli anni ’60 partecipò a film di modesto rilievo ("Se permettete parliamo di donne", 1964, di Ettore Scola; "Il disco volante", 1964, di Tinto Brass; "La Bibbia", 1966, John Huston). Intanto si affermò sul piccolo schermo ribadendo la sua innata eleganza e la sua grande intensità recitativa. La sua popolarità televisiva è legata soprattutto al ruolo di protagonista nello sceneggiato tratto da Turgenev "Padri e figli" (1958) e all’interpretazione di Frances Lawrence ne "La cittadella" (1964). L’ultimo film che girò fu "Il dio chiamato Dorian" (1970) di Massimo Dallamano, con Helmut Berger sulle orme del mitico ritratto di Oscar Wilde. Dopo questa piccola partecipazione lasciò il cinema e si ritirò a vita privata.
Iscrizioni :
Definizione oggetto+spec :
Formato :
Materia e tecnica :
Stato conservazione+spec :
Voci generiche :
N.Imm. Fondo :
1046
N. Inv. Fondo :
1046
Collocaz. Fondo-Scat. :
5
N.Imm. Archivio FAST :
10436
Fondo :
Borlui
data acquisiz. Fondo :
27/12/2005
Note/Bibliografia :
Scheda selezionata per il progetto Cultura Italia (Fondazione Querini Stampalia).

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